mercoledì 6 giugno 2012

Appunti per non fare arrabbiare il capo e diventare i correttori di se stessi


 Scrivere è un mestiere duro, specie quando devi fare i conti con la fretta. 
I tasti scivolano veloci sotto le dita per plasmare materia fumante, vita, che corre implacabile. Ma la fretta è spesso cattiva consigliera. A questo proposito potrebbe tornarti utile un elenco di 6 consigli per editare una bozza prima si spedirla in redazione e commettere, così, meno errori. 

Procedi come se la bozza dovesse essere pubblicata così com’è scritta
Quando scrivi, non lasciare questioni aperte sui fatti, sullo stile e sulla grammatica. Non fare a meno del controllo ortografico automatico, prestaci attenzione e occhio a non sbagliare la seconda volta.

Leggi la bozza lentamente, ad alta voce, e ascoltati con attenzione prima di inviarla
Niente ti aiuterà a scovare errori di ortografia, trasposizioni, ripetizioni o frasi fuori posto più che rileggere a voce alta ogni parola e frase.

Sii corretto
Se nell’articolo campeggiano accuse o commenti negativi, ricordati di chiedere una replica al diretto interessato. Tutti ne hanno diritto.

Fermo con i numeri
Prima di tutto valuta il contesto di riferimento a 360 gradi. Secondo: se è chiaro che delle cifre diano una certa somma, sommale.Terzo: non confondere una percentuale col tasso di percentuale, la media con la statistica e occhio ad errori simili. Alla fine controlla ogni data, numeri di telefono e Url.

Leggi le email e rispondi
Citazioni storpiate e date sbagliate sono tra gli errori più frequenti. Se il capo te le segnala rispondigli e correggi. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico.

Fai una lista e controllala due volte
Questa abitudine è particolarmente utile se il tuo lavoro richiede di consultare altre fonti. Prendi nota di ogni attacco e ogni firma, di quello che va bene e di quello che non va. Attribuire errori, però, non ti leverà d’impaccio. Si tratta solo di confutabilità, non di precisione.

(Liberamente tratto da “6ways journalists can clean their copy, commit fewer errors”di George Edmonson)

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