martedì 15 novembre 2011

E così si cambia

Ieri è iniziata una nuova fase della mia vita. Non posso dire che si sia trattato di un cambiamento brusco, questo è certo. Mantengo ancora un piede in due scarpe, barcamenandomi tra due lavori (precari) che seppur lontani, hanno qualche punto di connessione. Ci sarà un motivo se i miei attuali datori di lavoro cercavano una laureata in Giurisprudenza col pallino della comunicazione. Non ho mai creduto di essere un caso limite ma dubitavo di avere un'altra stella fortunata nel mio cielo.
Come mi sento? Sicuramente più grande, curiosa e consapevole di avere tanto da imparare. Ho penato anni prima di abbandonare il mondo dell'avvocatura. Non sto a dirvi perché, ma credetimi le ho provate tutte per invertire strada. 

"I tempi non sono dei migliori per sentirci liberi di scegliere" mi dicevo quando sentivo di non poter resistere oltre. Poi la soluzione ha bussato alla mia porta, e il bello è che non sono stata io a darle l'indirizzo.
Le cose accadono, anche quando non ce lo aspettiamo. Il tempo corre, le nuvole passano e le lancette girano, mentre sul fuoco gorgoglia la macchinetta del primo caffè della giornata. 

Oggi mi sento fortunata. Non so come finirà, se ho scelto la soluzione migliore. E non voglio nemmeno raccontare che bisogna sempre buttarsi e sfidare il fato. Io ho aspettato tanto, troppo, ma la vita mi ha fatto lo stesso un regalo. E non parlo della possibilità di fare lo stesso lavoro per tutta la vita. Ad oggi non lo so e non mi è dato saperlo. Parlo, invece, della possibilità di potermi destreggiare con un lavoro che pare somigliarmi: semplice eppure complesso, ricco di sfumature, di bollicine e di giorni pedanti, fatti di solitudine.
Perciò non posso dire di essere stata risoluta nel cambiamento. Posso dire solo di essere stata fortunata.


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