Giorni fa ho visto “The Help”, il film di Tate Taylor,
ambientato negli anni Sessanta in Mississipi e che denuncia le condizioni
impietose in cui erano costrette a lavorare le donne di colore.
In uno scenario per niente confortante e di
chiaro stampo razzista, si fa strada una ragazza di 24 anni.
Ribelle e
intelligente, ha un’unica grande passione: la scrittura. Le spinte verso la
narrazione ed il racconto la conducono dritta dritta al j’accuse contro amiche
e conoscenti, che in faccia a qualsiasi logica, maltrattano le loro cameriere. “Le
negre” le chiamano, quasi fossero scarpe da gettare via. La protagonista, però,
è diversa, e non ci sta. In poco tempo conquista la fiducia delle malcapitate e
le spinge a condividere gli orrori quotidiani, quelli che nessun bianco avrebbe
mai osato dire. Un vaso di violenza e segregazione che mai, mai nessuno avrebbe
dovuto scoperchiare.
Un film drammatico che omaggia la
libertà di pensiero e la forza della parola scritta.
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